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Come aprire un caseificio

 

Come aprire un caseificio, requisiti essenziali, percorso formativo, business plan, scelta dei prodotti da offrire, iter burocratico, spese iniziali, ipotesi franchising.

 

 

In questo periodo storico, in cui sembra molto difficile trovare una posizione nel mercato del lavoro, sono molte le persone che provano a reinventarsi avviando una propria attività.

Il settore gastronomico in combo con quello agricolo o comunque "genuino" è tra i più gettonati. Per questo motivo, se stai analizzando nel dettaglio tutte le possibilità in circolo, il caseificio potrebbe essere l’attività di business migliore per te.

La produzione di formaggi e mozzarella non conosce crisi, per cui con il giusto budget a disposizione ed un po' di pazienza è possibile mettere in piedi un’azienda casearia in grado di generar guadagni interessanti.

Ecco che di seguito andiamo a vedere tutto quello che devi sapere prima di aprire un caseificio.

 

I primi passi da seguire: la formazione

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Avviare un caseificio e produrre latticini non richiede alcun tipo di qualifica o di titolo di studio. Tuttavia se intendi avere una piccola “bottega” artigianale in cui lavorare tu in prima persona il latte per ottenere mozzarella e formaggi, sarebbe ideale seguire un corso per diventare casaro.

In questo modo imparerai i trucchi del mestiere, acquisirai le giuste informazioni e competenze per poter realizzare prodotti genuini che possano esser apprezzati dai tuoi clienti.

Chi possiede un diploma in perito agrario o addirittura una laurea in Agraria sarà notevolmente avvantaggiato. Avrà infatti tutte le conoscenze accademiche concernenti tanto la parte produttiva tanto la parte economica per avviare e gestire nel tempo il proprio caseificio.

 

 

Che tipologia di attività avviare?

Lo step successivo dopo aver seguito un corso per casaro consiste nello stabilire (almeno su carta) che impostazione dare alla propria azienda.

Dove ti procurerai il latte per i tuoi prodotti caseari? Vuoi latte di produzione tua oppure acquistarlo presso un fornitore?

Nel primo caso, dovrai avviare un allevamento di mucche o bufale prima ancora di produrre latticini, così potrai dare alla tua azienda il mood “dal produttore al consumatore” nel senso più stretto del termine.

Al contempo devi stabilire se la vendita dei tuoi prodotti lattiero caseari debba essere al dettaglio oppure se la produzione è destinata a rifornire altre attività.

Questa decisione non va presa a cuor leggero perché andrà ad influenzare tutte le scelte successive come il locale in cui avviare l’azienda, la sua dimensione, il numero di personale e tanto altro ancora.

 

L’analisi di mercato

Pur essendo un’attività quella descritta altamente redditizia e conveniente su ogni fronte, prima di decidere la struttura dell’azienda e dove collocarla, è opportuno effettuare un’analisi di mercato.

Dovrai valutare se nella zona ci sono altri caseifici, che tipo di produzione offrono e quali punti deboli eventualmente hanno.

In questo modo potrai fare leva sulle loro mancanze per mantenere alta la concorrenza ed insediarti come si deve nel mercato di riferimento.

Per fare tutto questo occorre stilare un piano business, al cui interno inserire tutte le voci di spesa e tutto quello che in generale concerne il caseificio.

In questa maniera avrai contezza del budget necessario, dei passi da compiere e delle strategie utili a poter guadagnare la fidelizzazione dei clienti. Se da solo non riesci a realizzare un business plan, suggeriamo di rivolgersi ad un consulente o ad un commercialista.

 

 

L’iter burocratico per aprire un caseificio

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Dopo aver visto nell’insieme l’attività casearia, i requisiti necessari per avviarla e su quali aspetti porre l’accento, non resta che capire quale sarà l’iter burocratico da dover seguire.

Per avviare un caseificio si devono porre in essere gli stessi adempimenti di altre tipologie di attività. Si parte pertanto dall’apertura della Partita Iva e dalla registrazione presso la Camera di commercio di appartenenza (ricordiamo che il codice Ateco di riferimento è 10.51.20 sotto la voce “Produzione di derivati del latte”.

Presso il comune di appartenenza occorre inviare la Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) e chiedere le autorizzazioni del caso per l’affissione delle insegne.

In seconda battuta dovrai anche regolarizzare la tua posizione presso gli enti previdenziali, quali INPS ed INAIL. Ricorda che il locale da te scelto per la tua azienda deve essere a norma di legge: sarai soggetto a controllo da parte dell’ASL competente che ti rilascerà tutte le autorizzazioni necessarie.

Dovrai altresì conseguire le certificazioni SAB ed HACCP, obbligatorie per tutte quelle attività in cui avviene la manipolazione e la somministrazione di cibi e bevande.

 

Aprire un caseificio artigianale: i costi per avviare l’attività

Per quanto possa sembrare un’attività che richiede moltissimi adempimenti e obblighi, dal punto di vista economico si può destinare al caseificio anche un piccolo investimento. Tutto dipende dalle dimensioni che vuoi abbia la tua attività e da che tipo di produzione intendi proporre alla caldaia.

Possono bastare anche 30 mila euro se ti accontenti di un piccolissimo laboratorio di produzione da poter gestire in autonomia e che ovviamente non ti consente di realizzare più di un certo quantitativo di latticini.

Al di là di questo, ed indipendentemente dal budget a disposizione, devi sapere che ci sono dei macchinari obbligatori all’interno di un caseificio, senza i quali non poter concludere la produzione. Stiamo palando del dispositivo di salatura dei formaggi, del sistema di raccolta del siero, del serbatoio di lavorazione, dell’impianto di coagulazione riscaldamento del latte, degli stampi del travaso e così via. Maggiore sarà la sofisticazione dei macchinari da te scelti, e maggiore sarà il costo di acquisto e manutenzione dei macchinari stessi.

Oltre ai costi per acquistare i macchinari, ci sono anche quelli concernenti l’acquisto del latte, almeno per coloro che non hanno optato per la formula della produzione propria (chi opta per la produzione artigianale anche di latte dovrà mettere in conto anche il costo dell’allevamento di mucche e bufale, per cui l’investimento iniziale tenderà ancora di più a crescere). 

Parte del budget va destinato anche alla pubblicità, indipendentemente dal fatto che sia online od offline, utile per farsi conoscere e farsi un nome.

Qualche migliaia di euro possono destinarsi alla messa online di un sito web ecommerce (un esempio è www.parmigianoreggianosaliceto.it) per la vendita dei formaggi non solo localmente ma in tutta Italia e perchè no anche al di fuori dei confini nazionali.

Ovviamente non vanno dimenticati i compensi ai professionisti (commercialista), quelli per il pagamento delle utenze domestiche, del canone di locazione (più sarà grande il locale, più sarà ubicato in zone trafficate e maggiore sarà il canone d’affitto), dello stipendio ai dipendenti e così via.

Per coloro  che non possiedono la somma necessaria per avviare un caseificio, le regioni italiane mettono a disposizione dei fondi per incentivare l’imprenditoria, a cui poter avere accesso e realizzare il proprio sogno.

 

 

Il franchising

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Ormai la formula del franchising è sempre più gettonata tra coloro che vogliono essere imprenditori di sé stessi ma non dispongono della maturità personale ed economica per affrontare la burocrazia.

L’affiliazione è possibile anche per l’apertura di un caseificio: basta chiedere ad un’azienda madre ormai affermata nel settore di potersi affiliare. Provvederà essa stessa a darti tutto quello di cui necessiti, a partire dalla formazione, in cambio di un compenso periodico (che potrà essere mensile, semestrale o annuale a seconda del patto). 

Essendo gli italiani dei buongustai, delle buone forchette, investire in un’attività  gastronomica è sempre un passo vincente.

Valuta bene le possibilità in base anche a dove vivi e tenta la strada del caseificio, che nella maggior parte dei casi, diventa un’ottima occasione di guadagno.

Per coloro che si sentono pronti ad affrontare questo passo, non resta che rivolgersi ad un professionista in grado di prospettare tutti i pro e contro di un’attività libera e capace di dare forma ala propria idea business sulla base delle esigenze specifiche dell’aspirante business man.

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