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Assegno: la guida completa sui titoli di credito

 

Assegno, la definizione e la Normativa

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Assegno, quindi sono, anzi ricevo o do. Dal verbo assegnare, questo titolo di credito sostituisce il denaro contante come strumento di pagamento.

Nel caso di un assegno bancario (la prima tipologia che viene in mente, quando si parla di assegno), con questo strumento un soggetto (traente) ordina alla banca (trattario) di pagare al portatore legittimo una somma di denaro indicata nello stesso titolo.

Diverse disposizioni di legge, in Italia, si riferiscono all’assegno bancario ma il regio decreto n. 1736 21 dicembre 1933 rappresenta la norma principale.

In questa guida, non ci limitiamo a trattare l’assegno bancario o circolare ma esploriamo l’intero universo dei titoli di credito nelle più svariate forme ed in vari ambiti. Ogni tipologia ha la sua funzione pratica ed economica.

 

 

Assegno bancario

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L’assegno bancario è strutturalmente simile alla cambiale tratta. E’ un ordine di pagamento della somma indicata effettuato dal cliente alla banca a favore del beneficiario o del portatore ed è legato ad un conto corrente bancario. L’assegno al portatore (“a me medesimo”) viene emesso all’ordine dello stesso emittente e può essere girato solo per l’incasso ad una banca.

L’efficacia dell’assegno bancario è esecutiva nel senso che il creditore, in caso di assegno scoperto (in assenza dei fondi necessari per la riscossione), potrà rivalersi entro 6 mesi avviando l’esecuzione forzata previa notifica dell’atto di precetto. Decorsi i 6 mesi, il creditore potrà procedere per ingiunzione: ottenendo il decreto ingiuntivo, potrà iscrivere un’ipoteca giudiziale per far valere il proprio credito.

Non è necessario il protesto dell’assegno bancario se il creditore vuole agire contro chi ha firmato l’assegno scoperto; l’azione di assegno protestato è necessaria soltanto nei confronti di un eventuale girante o avallante.

L’assegno bancario non può essere emesso in bianco, è sempre pagabile a vista e deve essere presentato entro 8 giorni dalla data di emissione (nel medesimo comune) o entro 15 giorni (fuori piazza).

Nel caso di assegni al portatore (riscuotibili solo dal prenditore), la clausola di assegno ‘non trasferibile’ per importi superiori a mille euro (prevenzione antiriciclaggio) serve ad impedire la girata dell’assegno.

L’assegno ‘sbarrato’ può essere pagato dalla banca trattaria solo ai clienti o ad un’altra banca.

 

Come compilare un assegno bancario

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L’assegno bancario va compilato in ogni sua parte.

I requisiti per la validità sono:

  • denominazione di assegno bancario (chèque);

  • l’ordine incondizionato di pagare una data somma;

  • indicazione dell’importo in cifre e lettere;

  • il nome del beneficiario (trattario);

  • il luogo del pagamento;

  • data e luogo di emissione;

  • firma autografa di chi lo emette (traente).

 

La banca si riserva il diritto di rifiutare assegni che non presentano anche soltanto uno di questi elementi.

 

Assegno postdatato, scoperto e protestato

Non apporre la data di emissione dell’assegno ha i suoi vantaggi (guadagnare qualche giorno di valuta) ed i suoi rischi (non si può richiedere l’ammortamento, in caso di furto o smarrimento).

Gli assegni postdatati sono soggetti a sanzione amministrativa per evasione dell’imposta di bollo; non sono più considerati reato, di fatto non vengono riconosciuti, ma danno diritto all’incasso all’atto della presentazione.

Al momento della presentazione di un assegno scoperto, la banca può rilasciare una dichiarazione per impossibilità di pagarlo. Il creditore, presentando la documentazione alla Camera di Commercio, può far inserire nella lista dei protestati il nome di chi ha emesso l’assegno bancario il quale riceverà una raccomandata e che, entro 60 giorni, dovrà pagare il debito aumentato della penale e degli interessi legali. Una volta scaduto il termine, se il debitore non paga, si procederà con l’iscrizione al CAI (Centrale di Allarme Interbancaria).

L’assegno scoperto è punito con sanzioni pecuniarie e con l’interdizione (il protestato viene segnalato alle centrali rischi con impossibilità di emettere assegni, in futuro).

 

Assegno di traenza e firma

Il titolo di credito di traenza viene emesso quando un’azienda o un Ente pubblico si trova nella condizione di dover effettuare un rimborso di denaro a vantaggio di un soggetto di cui non conosce le coordinate bancarie (ed a cui, quindi, non potrebbe effettuare un bonifico, ad esempio).

La presenza della firma di chi emette l’assegno di traenza è fondamentale per la sua validità. Questo tipo di assegno è non trasferibile, quindi può essere versato e cambiato soltanto dal beneficiario il cui nome è indicato sul titolo.

 

 

Assegno circolare

Strutturato come il pagherò cambiario, l’assegno circolare è una promessa di pagamento emessa da un istituto di credito autorizzato dalla Banca d’Italia (o da un corrispondente) con cui la banca che lo emette s’impegna a pagare l’importo indicato presso qualsiasi sua filiale (o corrispondente).

E’ un titolo all’ordine, non può essere emesso al portatore, è trasferibile solo con la girata, è sempre pagabile a vista, non è mai scoperto in quanto la banca all’atto dell’emissione richiede la copertura dell’importo promesso. Va presentato entro 30 giorni dalla data di emissione.

 

Come compilare un assegno circolare

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Vediamo come compilare un assegno circolare, ovvero quali sono i requisiti che lo rendono valido, a tutti gli effetti:

  • Denominazione di assegno circolare;

  • Promessa incondizionata di pagare a vista la somma indicata;

  • Nome del beneficiario;

  • Indicazione di data e luogo in cui l’assegno è emesso;

  • Sottoscrizione dell’istituto di credito emittente;

  • Un numero attribuito dalla banca emittente;

  • Una riga di cifre stampata con inchiostro magnetico;

  • Un quadro di controllo riportante cifre che verranno perforate al momento dell’emissione.

 

L’assegno circolare postale (emesso da Poste Italiane, detto anche vidimato) non differisce da quello bancario in termini di modalità di emissione, valuta ed anche tempistiche e garanzia del pagamento. E’ a vista e sostituisce il denaro contante. Può richiederne l’emissione chiunque si rechi presso uno sportello di Poste Italiane, presenti un documento d’identità e consegni i soldi contanti (3.000 euro massimo, secondo la normativa antiriciclaggio): in cambio riceverà il titolo di pagamento, un titolo sicuro, a copertura garantita.

 

Assegno di disoccupazione

Dal 1° gennaio 2013, l’assegno di disoccupazione sostituisce l’indennità di disoccupazione ordinaria non agricola: tale prestazione economica va richiesta, è concessa ed erogata ai lavoratori dipendenti che hanno perduto l’occupazione non per loro volontà. L’assegno disoccupazione non spetta, quindi, nel caso in cui il rapporto di lavoro sia cessato per dimissioni o risoluzione consensuale.

 

Assegno di ricollocazione

Uno strumento pensato per agevolare la ricerca di un lavoro di chi è rimasto senza un’occupazione è l’assegno di ricollocazione. Si tratta di un contributo figurativo: i soldi non vengono materialmente erogati, il disoccupato può spenderli presso un centro per l’impiego o una delle agenzie private accreditate.

L'assegno di ricollocazione è una specie di premio che l’ente scelto dal disoccupato incasserà solo al momento della stipula di un contratto di lavoro.

 

Assegno sociale

L'assegno sociale ha sostituito la pensione sociale dal 1° gennaio 1996, viene erogato su richiesta a tutti quei cittadini che si trovano in condizioni economiche disagiate con redditi non superiori alle soglie previste per legge annualmente.

 

Assegno ordinario di invalidità

L'assegno ordinario di invalidità, erogato a domanda, spetta a lavoratori dipendenti, autonomi ed iscritti ad alcuni fondi pensioni sostitutivi o integrativi dell’assicurazione obbligatoria generale la cui capacità lavorativa risulta ridotta e meno di un terzo a causa di infermità mentale o fisica.

 

Assegno familiare

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Tale prestazione corrisposta direttamente dall’Inps va a sostegno delle famiglie di alcune categorie di lavoratori italiani, comunitari ed extracomunitari che lavorano in Italia, il cui nucleo familiare abbia un reddito complessivo inferiore ai limiti stabiliti dalla legge.

Il calcolo assegno familiare Inps viene aggiornato annualmente attraverso la pubblicazione da parte dell’ente in una circolare dei limiti di reddito (sia per i beneficiari sia per il nucleo familiare). Qui un approfondimento dell'argomento: assegno familiare.

 

Assegno maternità

L’assegno maternità è una prestazione previdenziale a carico dello Stato, concessa ed erogata dall’Inps: è da riferirsi a lavori atipici e discontinui. La relativa domanda va presentata alla sede Inps di competenza entro 6 mesi dalla nascita del bambino oppure dall’effettivo ingresso del bambino adottato o affidato all’interno della famiglia.

 

Assegno di accompagnamento

L’assegno di accompagnamento, appositamente richiesto, viene percepito da soggetti mutilati o totalmente invalidi per cui è stata accertata l’impossibilità di deambulare senza il costante aiuto di un accompagnatore. Viene corrisposto in riferimento alla minorazione, indipendentemente dall’età del soggetto o dal suo reddito.

 

Assegno di mantenimento

A seguito di separazione o divorzio dei genitori, i figli hanno diritto ad un assegno di mantenimento in proporzione al reddito degli stessi. L’assegno mantenimento figli, essendo la disciplina legislativa priva di tabelle precise o di un criterio matematico per calcolarlo, andrà stabilito in base alla situazione reddituale e patrimoniale dei coniugi.

 

Assegno di ricerca

Con questo particolare strumento di pagamento si finanzia un contratto di collaborazione per attività di ricerca stipulato tra un ente di ricerca (o Università) ed un laureato con specifiche competenze, selezionato attraverso un bando.

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