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Investire in oro

 

L'oro è considerato come uno dei metalli preziosi più costosi e rari di tutto il pianeta ed è anche il più famoso, da sempre considerato come moneta di scambio. Sebbene esistano anche altri metalli preziosi che possano essere acquistati sia come elementi di decorazione, sia come bene rifugio per salvaguardare un capitale, l'oro è ancora oggi quello più scambiato e richiesto. Per poter valutare l’oro ed avere una quotazione accurata è però fondamentale capire il grado di purezza dello specifico oggetto.

 

 

Investire in oro conviene?

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La storia dell'oro ci dice che questo metallo è considerato da sempre il bene rifugio per eccellenza. Gli investitori, sia privati che istituzionali, negli ultimi tempi stanno aumentando le scorte di oro nei propri forzieri.

La ragione principale di questo comportamento è derivante da uno degli assunti base della teoria economica moderna, ovvero che la domanda dell'oro non calerà mai nel medio-lungo periodo: di conseguenza il prezzo dell’oro tende ad essere molto stabile nel tempo ed è per questo che è considerato un investimento sicuro.

Gli investitori che decidono di acquistare lingotti, monete ed, in generale, degli oggetti in oro hanno una sufficiente certezza di conservare il proprio potere di acquisto nel tempo, anche se l’investitore dovesse decidere di vendere gli oggetti dopo molto tempo.

L’acquisto di oggetti e lingotti d’oro è una strategia molto intelligente per salvaguardare il denaro dall'inflazione ed è ovviamente anche un ottimo medoto per guadagnarci qualora la quotazione dell'oro aumenti in maniera sensibile, ciò che sta succedendo negli ultimi anni.

L'inflazione è, per definizione, l'aumento dei prezzi al consumo. Quindi il soggetto che subisce il processo inflazionistico potrà acquistare una certa quantità beni con una quantità di denaro superiore, in quanto il prezzo di tali beni tende ad aumentare. Ed è per questo motivo che investitori privati come semplici cittadini ed istituzionali, come banche e governi, si rivolgono all’acquisto dell’oro: è un ottima forma per non subire il peso dell’inflazione. L’investimento in oro è sicuro e relativamente stabile.

 

 

10 motivi per investire in oro e 5 motivi per non farlo

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10 motivi per investire in oro

Quanto appena detto dimostra l’importanza dell’oro come metallo prezioso, importanza che era stata riconosciuta sin dai tempi più remoti.

 

Quali sono dunque i motivi per cui conviene l’investimento in oro?

  1. L’oro contrariamente ad altri tipi di investimento non perde mai di valore, nonostante  gli anni che passano;

  2. Avere un investimento del genere non va a vincolare la disponibilità di cash, in quanto esso è facilmente trasformabile in contanti rispetto ad altri tipi di investimento. Il mezzo più veloce ad esempio per convertire oro in liquidi è recarsi presso un qualunque compro oro;

  3. Quando si tratta di oro fisico, come monete e lingotti, c’è una sicurezza nel mettere al riparo i propri risparmi, che altre forme finanziarie non danno;

  4. Tutti i paesi industrializzati hanno un mercato di riferimento, così da gestire e appianare il debito con il Fondo Monetario Internazionale. La qual cosa pietra anche ad un aumento di prezzo dell’oro stesso;

  5. L’oro è sempre stato in passato, lo è ora e lo sarà sempre il solo bene considerato del medesimo valore del denaro;

  6. Quando un mercato finanziario internazionale ha delle tensioni o subisce le influenze delle crisi economiche, l’oro è il solo bene che resta invariato nel suo valore;

  7. Rispetto a valute, titolo e obbligazioni, l’oro non prevede commissioni da pagare per depositi bancari o per singole operazioni di compravendita;

  8. Che il mercato sia o meno inflazionistico, i detentori di oro possono stare tranquillo. Sarà questo il solo investimento a rimanere indenne;

  9. Non serve che ci sia la situazione propizia per investire in oro. Anche in momenti poco adatti l’oro avrà sempre un valore;

  10. L’oro puro non è soggetto ad iva. Il che significa che se si decide di rivenderlo la sola tassa pagata sarà quella della plusvalenza.

 

 

Non investire nell’oro: ecco cinque motivi

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Tuttavia così come esistono i vantaggi per questa tipologia di investimento, esistono anche degli svantaggi, qui di seguito riportati.

 

1) La precarietà dei rendimenti a lungo termine

Molti investitori si sentono spesso dire che l’andamento passato di un investimento non sempre inficia sul risultato futuro. Il che può essere in parte vero. Stando infatti ad alcune analisi condotte da esperti del settore l’andamento dell’oro parla chiaro. In un lasso di tempo che va dal 1972 al 2013 gli investimenti aurei hanno reso tassi di interessi agli investitori pari appena al 7,85%, per un guadagno di appena il 4%. Questo vuol dire che visto come investimento a lungo termine, l’oro potrebbe rendere molto meno rispetto alle azioni, ai titoli o alle obbligazioni.

 

2) La mancanza di produzione del denaro

La situazione è a dir poco chiara. Se decidiamo di investire in un’azione, quest’ultima sarà in grado di dare all’investitore un reddito. Nel corso degli anni, il capitale cresce e i dividendi azionari entreranno nelle casse dell’azionista. Questo meccanismo a dir poco redditizio non può in alcun modo valere per un investimento aureo. E diciamo pure che trattasi del suo più grande svantaggio; non sono cioè previsti flussi di cassa continui, non sono previsti dividendi in contanti o pagamenti cedolari.

 

3) La reale utilità dell’oro? Pari quasi a zero

Non solo l’oro scarseggia ai fini delle produzione reddituale. Ma c’è anche altro. Esso infatti non rappresenta uno strumento utile, per cui è univoco il suo modo di produrre valore. Se cioè un metallo come l’argento trova impiego in prodotti elettronici, dispositivi medici, pannelli solari, accrescendo così il suo valore, per l’oro tale regola non vale. E non a caso, manca appunto il suo utilizzo ai fini industriali. A dir la verità l'oro in minima parte viene utilizzato nell'industria per le sue particolari proprietà, ma il suo prezzo ne limita molto l'utilizzo.

 

4) L’inefficienza dell’oro

Non dimentichiamo infine di avere a che fare con uno strumento del tutto inefficiente. Trattandosi di una tipologia di bene fisico che le persone tendono a possedere, o in un modo o in un altro, ci sono costi di stoccaggio e spesso costi di sicurezza per evitare che esso perda il prestigio di cui gode. Ovviamente questo diventa un circolo vizioso: il metallo prezioso infatti dovrebbe avere come solo scopo quello di tutelare gli investitori dall’inflazione, a fronte del fatto che è stato registrato un aumento dell’offerta. Non a caso infatti la sua estrazione avviene praticamente ogni anno, rendendo molto più alta la quantità d’oro utilizzabile nel mondo.

 

5) La tassazione dell’oro

Pur non essendo soggetto ad iva, resta comunque palese la questione delle tasse. Gli esperti partono dal presupposto che il rendimento aureo sia basato soltanto sul prezzo che sale, quindi se decidiamo di vendere oro si crea un guadagno in conto capitale. Questo tuttavia sarà soggetto alle plusvalenze più favorevoli aliquota fiscale. In più, c’è anche un aspetto poco noto agli investitori. Chi decide di puntare sull'oro in un conto dilazionato, i guadagni che si ottengono subiscono una tassazione in base alla propria fascia di reddito, che è in genere superiore al loro tasso di capital gain. Quindi, se un investitore vuole possedere oro dovrebbe essere fatto usando beni tassabili.

 

A ben vedere non è tutto oro ciò che luccica, e le difficoltà per puntare tutto sul metallo prezioso ci sono eccome. Sicuramente è un’alternativa allettante, ma bisogna ponderare bene la scelta che si farà.

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