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Conviene ancora investire nel mattone? Andamento del mercato immobiliare

 

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Per anni il mercato immobiliare in Italia è stato uno dei settori più solidi perché investire nel mattone era considerata una delle mosse più redditizie e intelligenti da fare. Con la crisi del 2009 e il crollo della moneta, non solo l’euro, anche l’andamento del mercato immobiliare è diventato altalenante e non è stato facile uscire da un lungo momento di buio. Ma oggi conviene investire nel mattone?

Nel caso volessi approfondire altre tipologie di investimenti ti linkiamo i seguenti articoli: Come e dove investire oggi, Investire in Startup: La guida, Come investire i risparmi senza rischi, Investire in oro, Investire in borsa online.

 

 

 

Perché investire nel mercato immobiliare?

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Molti esperti economisti confermano che in effetti gli investimenti in questo settore stanno di nuovo crescendo perché l’immobiliare rimane un settore ancora redditizio sia per chi deve acquistare una prima casa sia soprattutto per chi invece abbia del denaro da impiegare per una seconda casa, un immobile, un appartamento, un negozio oppure ancora un garage che possono diventare un modo per aumentare i guadagni con i loro affitti.

I prezzi al metro quadro, che all’inizio degli anni Duemila erano ancora decisamente alti, in molte zone d’Italia e non solo quelle periferiche sono calati e più abbordabili. Quindi puntare sul mattone è tornato ad essere conveniente, un’occasione da cogliere al volo sia per gli immobili da ristrutturare che possono essere acquistati a prezzi decisamente bassi prima di decidere come ammodernarli e rimetterli in vendita oppure affittarli, sia per quelli più nuovi. Gli analisti concordano tutti nell'affermare che il valore degli immobili nel medio termine è destinato a salire di almeno un 10 - 20% rendendo l'investimento oggi un affare domani.

 

I principali investimenti nel mercato immobiliare

Il metodo più praticato per investire nel mattone è quello di acquistare casa, ma non necessariamente bisogna farlo in maniera diretta: infatti banche e altri operatori finanziari offrono diverse possibilità come gli ETF, ossia fondi di investimento che impegnano il denaro degli investitori senza però acquistare direttamente gli immobili, con tutto quello che ne consegue anche a livello legale. Quindi si possono acquistare solo quote o porzioni immobilizzando quindi cifre che possono essere alte o medie. Uno dei vantaggi è quello di non dover seguire direttamente l’investimento, ma avere chi lo fa per noi.

 

 

Come investire nel mercato immobiliare

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Ma quanto bisogna investire per essere sicuri di fare un buon affare nel mercato immobiliare? La strada più sicura è quella degli appartamenti piccoli, 35-40 metri quadri, eventualmente già anche arredati perché così possono essere subito messi in affitto a studenti, singles oppure coppie in convivenza. Quindi si tratta di monolocali o bilocali, appartamenti che si possono liberare in tempi ragionevolmente brevi (due o tre anni): richiedono poco impegno da parte del locatore e ogni volta l’affitto può essere aggiornato ai nuovi canoni.

Il mercato immobiliare conviene sempre in quanto si rivela un efficace strumento per avere rendite continuative nel tempo anche se bisogna considerare tutti gli aspetti: un alloggio o un immobile in città si presume sia occupato tutto l’anno, uno al mare o in montagna invece diventa una casa per le vacanze e quindi anche gli affitti in proporzione caleranno mentre le spese per mantenerlo, a cominciare da quelle condominiali ordinarie e straordinarie rimangono le stesse. Il vero guadagno comunque arriva dagli affitti e quindi bisogna ragionare in prospettiva anche se il padrone di casa deve adeguarsi a tutte le norme, a cominciare da quella sulle certificazioni.

 

APE, il valore aggiunto di un immobile

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Una delle certificazioni più importanti nel momento in cui è previsto un investimento immobiliare è diventata l’APE, ossia l’Attestato di Prestazione Energetica che è diventato un parametro fondamentale per stabilire il valore di un immobile o di un appartamento. I valori che certifica in pratica sono quelli del consumo di energia che serve per garantire il giusto riscaldamento e clima d’inverno, la giusta temperatura e la climatizzazione d’estate in base a valori che vengono poi trasformati in lettere: dieci in tutto con le migliori rappresentate dalla A (divisa in quattro sottocategorie) e le peggiori che sono rappresentate dalla F e soprattutto dalla G. Le stime della valutazione portano anche a stabilire il prezzo della compravendita: un appartamento con un APE che vale C può costare anche 10-15% in più rispetto ad uno con la F o la G. E chi raggiunge la valutazione massima, con la A, ha prezzi che possono salire anche del 30-40% rispetto alla concorrenza.

L'APE viene rilasciata soltanto da un soggetto autorizzato, detto certificatore energetico, un tecnico abilitato a progettare edifici e impianti come un architetto, un ingegnere o un geometra. Sarà lui a valutare le caratteristiche di infissi e murature, la corretta produzione di acqua calda, quanto di rinfrescano e si riscaldano gli ambienti, se è il caso di far installare impianti ad energia rinnovabile. In definitiva l’APE può concretamente rappresentare un valore aggiunto per la stima di un appartamento.

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