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Come aprire un negozio di cosmetici: la guida definitiva

 

 

Vendere cosmetici o aprire un negozio di make up può essere un’opportunità ricca di guadagni, se l’investimento iniziale è fatto con coscienza e cautela. Tutto quello che c’è da sapere riguarda naturalmente il mercato di riferimento, il come vendere cosmetici e, naturalmente, conoscere l’iter burocratico.

Tutte queste incognite, però, potrebbero essere un ostacolo solo se non ci affidiamo a un commercialista competente. Quest’ultimo saprà guidarci nella normativa vigente relativa alla vendita prodotti cosmetici.

Vediamo insieme di cosa si tratta. Prima mi preme però consigliarti la sezione del portale dedicata a come avviare numerose altre attività lavorative: clicca qui!

 

 

Cos’è la cosmesi?

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Se sei un neofita dei negozi di cosmetica e ti occorre avere un quadro completo della situazione forse è bene fare una ripassata generale. La cosmesi o cosmetica è un termine che deriva dal greco, in particolare dalla parola “kosmòs”. Di qui il termine “kòsmesis” che ha il significato di “mettere in ordine”.

L’ordine e l’abbellimento sono caratteristiche tipiche dell’essere umano. Non si tratta, quindi, di una prerogativa della donna, ma è una peculiarità di tutto il genere umano. Non a caso, infatti, la cura della persona è diventata un rituale di bellezza a cui si dedicano anche gli uomini.

Tra i tanti cosmetici che possiamo trovare in commercio, quelli più utilizzati sono sicuramente i detergenti. Shampoo, saponi, deodoranti e altri cosmetici hanno un valore intrinseco che si aggiunge alle loro funzioni più apparenti. E, infatti, un deodorante non è soltanto il cosmetico più efficace per mantenere un buon odore, ma è anche uno strumento sociale.

In molte culture, infatti, il cattivo odore allontana le persone da sé. E questo non ci permette di soddisfare il nostro più profondo desiderio di socializzare. Anche il make up e, in generale, i trattamenti di bellezza, fanno parte di un rito ancestrale, che interessa il nostro aspetto.

Dunque, associare i cosmetici alle loro funzioni primarie e soprattutto a quella di costruzione del sé sociale e identitario è il primo passo per capire come vendere prodotti cosmetici. Ma per farlo non ci serve solo applicare un po’ di psicologia di vendita, ma anche conoscere il mercato. Con tutti i suoi vantaggi e svantaggi.

 

Quali sono i pro e i contro se decidi di aprire un negozio di cosmetici?

I vantaggi legati alla vendita prodotti di bellezza sono ascrivibili alla domanda crescente di cosmetici. Il target è davvero ampio, perché abbraccia non soltanto il gentil sesso, ma anche gli uomini. Negli ultimi anni, infatti, si assiste a una vera e propria crescita di prodotti sul mercato dedicati alla cura del corpo, della pelle e dei capelli.

Ce ne sono davvero tanti e sono molteplici le funzionalità promesse. I capelli sono secchi e aridi? Prova questi ingredienti naturali, che possono restituire elasticità e lucentezza alla tua chioma. Dopo la rasatura hai la pelle irritata? Perché non acquistare una crema che rimpolpa la cute e riduce le imperfezioni.

Se, però, la domanda cresce è anche vero che l’offerta si fa sempre più spietata. Sicché è chiaro che uno svantaggio è quello di trovarsi in un mercato molto competitivo. Infatti, non è raro scorgere al supermercato numerosi cosmetici, dalle marche più sconosciute ai colossi della cosmesi. Senza contare, poi, la guerra dei prezzi e delle promozioni, che puoi trovare lungo il cammino della competizione. Osservare gli altri è un ottimo metodo per capire come stare sulla cresta dell’onda e accontentare i tuoi potenziali clienti.

 

 

Business plan e investimento iniziale

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Una tappa obbligata se vuoi aprire un negozio di trucchi o un negozio di cosmetici riguarda gli investimenti.

Per prima cosa ti occorre un business plan, che è un piano in cui elencare tutte le spese che dovrai affrontare. Queste interessano il locale dove aprire il negozio cosmetici, capire se conviene più l’affitto oppure il mutuo. E, poi, gli arredi, l’eventuale personale, compresi i consulenti, la pubblicità, i costi per le forniture.

In generale, dunque, per quel che concerne il locale, bisogna capire quale sarà la zona dove aprire. Naturalmente, aprire in periferia costa meno in termini di spese di affitto o di acquisto, rispetto al centro. Tuttavia, è chiaro che le zone centrali sono meglio collegate, più trafficate e con una visibilità maggiore.

Anche le spese burocratiche e amministrative sono da considerare. Ci sono le tasse, gli stipendi del personale, l’assicurazione, l’acquisto di software gestionali e di archiviazione di dati. Infine, ci sono le bollette per l’illuminazione, l’acqua, le autorizzazioni e le certificazioni, i corsi di aggiornamento e le attrezzature. Ad esempio, per la vendita prodotti cosmetici naturali potresti aver bisogno di un laboratorio dove crearli.

Concludendo, i costi totali si aggirano tra i 50 e i 70 mila euro. Molto dipende dalla resa estetica degli arredi, dai costi fissi legati all’affitto (o al mutuo) e dalla qualità dei cosmetici che andrai ad acquistare. Tuttavia questi costi così elevati, legati soprattutto alla scelta dei locali potrebbero essere ampiamente ridotti, se decidi ad esempio di aprire il negozio solo virtualmente specializzandoti nella vendita di cosmetici online. Se sei un vero conoscitore del settore sai benissimo quanti negozi di questo genere esistono online. Dai grandi marchi come L’Oreal ai più piccoli brand come GuariniCorp la scelta è davvero ampia.

 

La scelta dei prodotti: monobrand o multimarca?

Una volta compilato tutto il business plan puoi avere un’idea generale dei costi che andrai ad affrontare, quando aprirai il tuo negozio di trucchi o di cosmetici. Adesso occupiamoci dei prodotti da commercializzare.

Per prima cosa, potrebbe essere utile capire se vendere prodotti specifici per una determinata parte del corpo oppure essere più generici. Potrebbe essere un’occasione importante quella di investire nella cura dei capelli, vendendo trattamenti naturali e biologici oppure più commerciali.

Viceversa è comunque conveniente dedicarsi alla cura della persona, commercializzando prodotti dedicati alla pelle, con diverse funzionalità. In generale, quindi l’idea è quella di rispondere a esigenze specifiche, utilizzando magari prodotti di qualità e unici nel loro genere. Oppure dedicarsi a più problematiche e a più persone con esigenze diverse.

Un’altra scelta è quella del brand. Adottare la linea di un solo brand oppure acquisire più marche è una preferenza personale. Questa opzione piuttosto che quell’altra è una tua scelta, che interessa il modo in cui assolvere alle richieste dei tuoi clienti. E se stai pensando alla opzione monobrand, perché non approfondire il discorso franchising cosmetici? Potrebbe essere un’idea.

 

Iter Burocratico: la giungla normativa

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Prima di passare alla scelta della location e alla strategia pubblicitaria da adottare è, necessario capire l’iter burocratico. Quest’ultimo è un passaggio obbligato, ma per non commettere errori o dimenticare qualcosa il consiglio è quello di rivolgersi ad un commercialista.

Per prima cosa dovrai aprire una Partita IVA per imprenditori individuali. Ciò comporta l’obbligo di iscrizione al Registro delle Imprese e, quindi, la compilazione del modello AA9/11. Quest’ultimo serve a comunicare all’Agenzia dell’Entrate che stai per iniziare un’attività commerciale.

Una volta compilato il modulo puoi iscriverti al Registro delle Imprese della Camera di Commercio.

Dopodiché dovrai presentare al Comune la comunicazione di inizio attività, con tutta la documentazione. I tempi sono precisi: almeno trenta giorni prima di avviare il tutto.

Il Comune, una volta ricevuta tutta la documentazione, inoltra una notifica ai Vigili del Fuoco e all’ASL. I primi verificano che il locale sia a norma dal punto di vista della sicurezza degli ambienti. I secondi, invece, ispezionano il negozio per controllare l’igiene dei locali.

Anche l’apposizione dell’insegna oppure l’utilizzo della musica a scopo pubblicitario richiede una determinata pratica burocratica.

 

 

Scelta della location: in centro o in periferia?

Come anticipato, la scelta della location per aprire un negozio di make-up richiede tempo e investimenti adeguati. Per questo motivo, occorre pensare a lungo a come impiegare i propri risparmi. Naturalmente, più basso è il budget iniziale e inferiori saranno le pretese sulla scelta della zona.

Infatti, aprire in centro può avere dei costi esorbitanti rispetto alla periferia. Tuttavia, la periferia può farti perdere delle opportunità che, invece, il centro ti regala più facilmente. Un ulteriore aspetto da considerare, poi, è il parcheggio. A nessuno piace parcheggiare in doppia fila oppure dover fare una traversata prima di acquistare i tuoi prodotti.

Insieme al parcheggio dovresti considerare la grandezza dei locali, in base alle attività che andrai a fare. Il negozio make up ospiterà eventi e dimostrazioni giornaliere sull’applicazione di un determinato rossetto? Hai bisogno di spazio per gli espositori dove allocare kit e campioni gratuiti? Hai bisogno di un magazzino dove conservare al sicuro i tuoi prodotti cosmetici?

Infine, hai pensato a quanto potrebbe costare un locale in un centro commerciale? Il luogo potrebbe essere favorevole data la presenza di un parcheggio e di un bacino d’utenza garantito.

 

Gestione iniziale e possibili guadagni

Naturalmente alle voci di spesa si auspica di associare degli ingenti margini di guadagno. Probabilmente il primo anno sarà dedicato esclusivamente all’investimento in termini anche pubblicitari. La fiducia e la familiarità del tuo negozio sono virtù che si acquisiscono nel tempo. E, quindi, non possiamo aspettarci grossi guadagni se abbiamo appena aperto.

Tuttavia, se avrai raggiunto una buona reputazione e sarai in grado di coltivare il buon nome, allora i guadagni cominceranno ad aumentare. C’è anche da dire che un bravo imprenditore sa anche dove risparmiare e come trattare con i fornitori, per ottenere un prezzo di fiducia.

Un metodo potrebbe essere quello di acquistare all’ingrosso. Infatti, se acquisti a quantità maggiorate i prezzi si abbattono. Però, dovrai essere in grado di vendere l’intero stock altrimenti rischi di lasciare tutto in magazzino.

 

Piano di marketing: gli strumenti del comunicare

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È chiaro che per poter vendere devi investire in pubblicità. Tutto quello che ti serve è un piano di marketing, dove individuare i canali di comunicazione meglio adatti al tuo canale di vendita. Per quanto riguarda i negozi di cosmetici, infatti, è molto profittevole impiegare un mix di canali.

Un piano editoriale per il blog, un programma di pubblicazioni per Facebook e per Instagram, un canale Youtube dove caricare video dimostrativi. Tutto questo ti serve per pubblicizzare i tuoi prodotti e il tuo brand.

Insieme ai contenuti visivi, possibilmente di qualità o quanto meno spontanee, hai bisogno di una strategia in grado di comunicare i valori del tuo brand. Ovvero, tutte le proprietà che caratterizzano la tua marca, il tuo modo di vendere e di relazionarti con i clienti. Infine, se c’è una identificazione da parte del target, i potenziali clienti si trasformeranno in persone fidelizzate.

Il piano di marketing ha un obiettivo ben preciso: creare una relazione solida e duratura con le persone a cui piacciono i tuoi prodotti.

 

Cosmesi e Vigilanza: sicurezza e qualità dei prodotti

Per capire come vendere prodotti cosmetici dovrai anche occuparti della normativa che salvaguardia la salute dei consumatori. In Italia il Ministero della Salute è l’Organismo che si occupa della gestione e della organizzazione della Cosmetovigilanza.

La Cosmetovigilanza svolge attività di raccolta e gestione delle segnalazioni pervenute dai consumatori, che hanno denunciato effetti indesiderabili dopo l’utilizzo di un cosmetico. Sul sito del Ministero della Salute, infatti, è possibile compilare un modulo in cui indicare tali effetti.

Il Regolamento CE n. 1223/2009 individua due tipi di effetti: quelli indesiderabili (EI) e quelli indesiderabili gravi (EIG). Nel secondo caso, tali effetti impattano sulle condizioni di salute normali, provocando anche un ricovero in ospedale. Nel primo caso, invece, anche un semplice prurito o una più grave dermatite possono essere denunciate alle autorità competenti.

Per questo motivo, è necessario conoscere il prodotto che si sta immettendo sul mercato. Sui diritti del consumatore, poi, vige anche un’altra norma che è il Codice del Consumo (Decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206). Il codice tutela il diritto alla salute del consumatore, nonché il diritto alla qualità dei prodotti. Anche la pubblicità deve essere veritiera e divulgare caratteristiche reali e non sleali.

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