Come avviare un’attività di gommista
Al giorno d’oggi trovare un posto fisso e sicuro dal punto di vista economico è molto difficile.
Tuttavia mettersi in proprio ancora oggi rappresenta una buona soluzione, ma occorre trovare l’idea giusta, altrimenti anche in questo caso si rischia di fare un buco nell’acqua. Avete mai pensato di aprire un’attività di gommista? Ebbene, potrebbe rappresentare una buona e valida soluzione anche perché cambiare le ruote e ripararle qualora si dovesse presentare qualche problema diventa un obbligo.
E allora vediamo nello specifico come avviare un’attività di gommista e tutto quello che bisogna fare affinché si possa partire con il piede giusto. E’ doveroso fare una piccola precisazione prima di illustrare i vari step: l’articolo ha carattere puramente informativo, pertanto rivolgersi ad un consulente esperto diventa d’obbligo.
Detto questo vediamo quali sono tutti i requisiti che occorrono per l'apertura di un'autofficina gommista. Potresti comunque non avere ancora le idee chiare di cosa fare del tuo futuro, per talemotivo prima di iniziare la lettura di questa guida ti consiglio di spulciare la sezione del portale dedicata a come avviare molte altre attività imprenditoriali: clicca qui!
Avviare un’attività di gommista: iter burocratico
Come per tutte le attività commerciali, anche in questo caso bisogna partire creando l’impresa. Prima di tutto bisogna aprire la P. Iva facendone richiesta all’Agenzia delle Entrate. Si dovranno compilare alcuni moduli per ottenere un codice grazie al quale poi si potranno emettere e d’altro canto farsi intestare le fatture.
Oltre a ciò, occorrerà iscriversi al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio. Naturalmente bisogna regolarizzare la propria posizione contributiva sia per quanto riguarda l’INPS che l’INAIL.
Una volta portata a termine tutta la suddetta documentazione bisognerà rivolgersi al Comune di appartenenza per poter procedere poi con le dovute autorizzazioni. Sarà il comune stesso ad inoltrare la pratica ai Vigili del fuoco i quali dovranno fare un sopralluogo per valutare se il locale è a norma di legge, poi all’Asl di competenza.
In entrambi i casi, se tutti i requisiti saranno rispettati, allora verrà rilasciato il nullaosta e si potrà avviare l’attività di gommista.
Nel caso in cui, si dovessero riscontrare delle irregolarità, bisognerà provvedere quanto prima a sistemare il tutto in maniera tale da iniziare l’attività quanto prima. Verrà fissato un altro sopralluogo da parte degli enti competenti e in caso di esito positivo, si potrà procedere come illustrato in precedenza.
Avviare un’attività di gommista: quali sono i requisiti che il gommista deve possedere
Erroneamente a quanto si possa pensare, oggi l’attività di gommista richiede un elevato livello di competenza professionale così come disciplinato da una normativa vigente, nello specifico L.224/2012.
Per poter avviare un’attività di gommista, l’interessato deve possedere almeno uno dei seguenti requisiti professionali:
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Laurea in materia tecniche o ingegneria oppure diploma di perito industriale ( gli istituti tecnici da poco tempo a questa parte hanno istituito dei corsi appositi in materia di meccatronica con la seguente specializzazione);
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Attestato regionale di qualifica professionale: bisogna frequentare un corso in materia tecniche/industriali per poi avere almeno un anno di esperienza nel settore presso una ditta abilitata;
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Un’esperienza lavorativa di tre anni negli ultimi 5 anni presso una ditta abilitata. Naturalmente il contratto prevede che il ruolo rivestito sia di operaio specializzato.
Se il titolare dell’impresa non possiede uno dei requisiti sopra illustrati allora in alternativa potrà nominare un responsabile tecnico. Ovviamente per far si che il tutto sia svolto in regola, il titolare deve sottoscrivere un contratto di subordinazione affinché il tecnico risulti legato all’azienda presso cui lavora, oppure può nominarlo mediante atto notarile in qualità di procuratore speciale dell’impresa. Ovviamente in quest’ultimo caso è doveroso precisare che il tecnico non potrà ricoprire lo stesso ruolo in un’altra società.
Per non incorrere in qualche probabile sanzione è necessario come detto precedentemente rivolgersi ad un consulente così si avranno ben chiare tutte le informazioni di cui si necessita per proseguire con tranquillità all’avvio dell’attività suddetta.
Per quanto riguarda i requisiti personali, l’aspirante imprenditore deve essere in possesso anche delle seguenti caratteristiche:
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Essere cittadino italiano o facente parte della Comunità Europea;
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Non aver riportato condanne di alcune genere per quel che riguarda servizi di auto-riparazione;
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Avere una buona idoneità fisica.
Aprire un’attività di gommista, da dove iniziare
Naturalmente bisogna realizzare un business plan in maniera tale da minimizzare i vosti, ottimizzare l'organizzazione degli step iniziali e individuare il target di clienti che si vuole raggiungere e mettere così in atto una strategia di marketing ben definita.
Ad esempio, perché non stringere degli accordi con delle aziende per fare controlli periodici e cambio gomme stagionali per le vetture facenti parte dell’azienda stessa? E’ cosa risaputa che le ditte con a carico i veicoli per i dipendenti registrano moltissimi chilometri rispetto ad un semplice privato, per cui questa potrebbe rappresentare una strategia di marketing davvero molto efficace da prendere in considerazione per aumentare gli introiti mensili.
Questo significa assicurarsi un buon quantitativo di lavoro da svolgere, che porterà senza ombra di dubbio ad un incremento di fatturato non di poco conto.
In aggiunta, oltre al cambio o sostituzione delle gomme, se si ha una buona competenza in materia, si potrebbero proporre ai clienti altri servizi come ad esempio sostituzione di olio, luci e altri servizi che di sicuro renderebbero gli acquirenti felici e d’altro canto l’aspirante imprenditore aumenterebbe il guadagno.
Avviare un’attività di gommista: altri aspetti da prendere in considerazione
Bisogna porre un certo riguardo anche alla scelta del locale. Esso deve essere spazioso e soprattutto deve essere ubicato in un punto di forte accesso pedonale dotato di parcheggio o in alternativa deve essere posto in una zona facilmente accessibile e godere di grande visibilità dei passanti.
Una volta scelto il locale, particolare riguardo deve essere posto alle attrezzature, al mobilio avendo l’accortezza di allestire i vari spazi nella maniera più consona. Non c’è da rispettare una metratura specifica, ma è chiaro che bisogna considerare uno spazio per le macchine da ospitare, i macchinari, un magazzino per ospitare la merce destinata poi allo smaltimento, un ufficio per la vendita e per gli altri servizi.
Ovviamente per poter avviare l’attività si avrà bisogno di fondi iniziali. A tal proposito se non si dispone di capitale sufficiente occorre rivolgersi a qualche ente creditizio oppure di volta in volta vengono pubblicati dei bandi per poter usufruire di qualche agevolazione. Quindi la parola d’ordine in questo caso è, aggiornarsi in merito!
Infine ricordiamo che l'attività dovrà avere un portale web online di riferimento, un sito professionale (come ad esempio il portale specifico Oponeo) che fungerà non solo da vetrina, ma con il quale si dovrà cercare di allargare la cerchia di potenziali clienti, magari implementando un ec-commerce (approdondisci: come guadagnare con un ecommerce).
Avviare un’attività di gommista: il franchising?
Franchising si o franchising no? Questo è uno dei quesiti che l’aspirante imprenditore si pone prima di procedere con la realizzazione dei documenti per l’avvio dell’esercizio.
Sicuramente per chi non dispone di fondi sufficienti, il franchising si rivela una buona soluzione, oltre a ciò basta considerare che i corsi di formazione, l’assistenza e il supporto di cui si avrà bisogno sarà tutto a carico dell’azienda madre ma gli introiti che si possono guadagnare partendo da un’attività da zero saranno diversi da un’attività in franchising.
Insomma si perderebbe un po’ di indipendenza, ma il supporto sia dal punto di vista tecnico che quello amministrativo sarà garantito.