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Bonifico domestico

 

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Dal 2014 per chi effettua un pagamento in banca verso l’estero è cambiato tutto, perché se fino ad allora il bonifico domestico era inteso come soltanto entro i confini nazionali, ovvero in Italia, tutto è cambiato con l’avvento della SEPA ossia la Single Euro Payments Area che ha raggruppato tutti i Paesi della zona euro oltre a molti altri che comunque accettano i pagamenti in euro.

 

 

Quali sono i Paesi che accettano il bonifico domestico

L’area SEPA è nata per facilitare la vita di tutti quello che dovevano pagare per un servizio, una commissione, una fornitura che arriva dall’estero e possono farlo con un bonifico praticamente unico, che di distingue da quello transfrontaliero destinati invece a quelle nazioni che esulano dall’area europea.

La SEPA quindi comprende complessivamente 33 nazioni: ci sono le 17 che utilizzano come moneta esclusivamente l’euro, ossia oltre all’Italia anche Germania, Paesi Bassi, Belgio, Francia, Spagna, Cipro, Malta Finlandia, Irlanda, Portogallo, Grecia, Austria, Lussemburgo, Slovenia, Estonia e Slovacchia), le 11 che utilizzano una valuta diversa dall'euro nei confini nazionali ma effettuano in ogni caso pagamenti in euro, come Regno Unito, Polonia, Repubblica Ceca, Svezia, Danimarca, Ungheria, Bulgaria, Lettonia, Lituania, Romania e Croazia e infine 5 nazioni fuori dall’Unione Europea e che impiegano una valuta diversa dall'euro ma effettuano pagamenti in euro, come Svizzera, Norvegia, Principato di Monaco Islanda e Liechtenstein.

Per tutti i clienti delle banche di questi Paesi dovrà essere facile poter effettuare e ricevere pagamenti in euro con le stesse regole e gli stessi tempi di attesa, anche se le commissioni bancarie differiscono da un istituto ad un altro. Quindi non esiste più differenza tra pagamenti nazionali ed esteri per merito del bonifico domestico. E ricordiamo che grazie all'home banking tale operazione potrà essere effettuata anche senza rivolgersi allo sportello della propria banca.

 

 

Come funziona il bonifico domestico

Fino al 2014 si parlava di addebito e accredito domestico sotto forma di Rid bancaria. Con la riforma è entrato in campo il bonifico domestico Sepa. In pratica ogni pagamento è diretto, anche se arriva sul conto bancario, e non bisogna richiederlo alla propria banca. Affinché però il bonifico domestico vada a buon fine sarà sempre necessario indicare l’Iban del beneficiario, ossia il codice identificativo della banca d’appoggio di chi deve ricevere il pagamento.

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