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Come avviare una start up nel settore moda abbigliamento

 

Da sempre il settore della moda e dell'abbigliamento attrae giovani di tutto il mondo desiderosi di diventare stilisti famosi come, solo per fare qualche nome, i mitici Armani, Coveri e Valentino.

La bellezza, il lusso e l'agio sono i padroni assoluti di questo ambito professionale tanto in vista e, per certi aspetti, anche un po' invidiato.

Ma non è tutto oro quel che luccica, come per ogni cosa del resto.

Il settore della moda e dell'abbigliamento è uno dei più difficili in cui sfondare e per qualcuno che riesce ad arrivare in alto molti altri, la maggior parte, non ce la fanno e sono costretti a dirottare i propri interessi e sforzi verso altre mete.

Cosa deve fare un giovane designer per aprire una start-up nel settore dell'abbigliamento dunque e, soprattutto, gli conviene davvero?

Meglio un'azienda propria, con tutti i lati positivi e negativi che essa comporta, oppure è preferibile andare a lavorare per una casa di moda?

Dare una risposta tout court a questa domanda è ovviamente impossibile, poiché ogni persona ed ogni caso sono a sé e molto dipende dalle capacità e dalle aspettative del singolo, ma si può provare a formulare varie ipotesi valutandone attentamente i pro e i contro oltre che, ovviamente, a dare informazioni corrette in merito.

In realtà prima di intraprendere qualsiasi tipo di esperienza sarebbe opportuno informarsi puntigliosamente e nella maniera più esaustiva possibile sul da farsi e solo in seguito decidersi in un senso o nell'altro.

Questo vale naturalmente anche per la start-up di moda, partendo dal presupposto che si tratta, già a priori, di un ramo tutt'altro che facile e alla portata di tutti.

Fatta tale doverosa premessa, vediamo di addentrarci meglio nell'argomento e quali sono le cose più importanti da sapere e sulle quali basarsi.

 

 

Innanzitutto chiediti: "Voglio davvero aprire una start up e gestire un'azienda"?

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Proprio così, questa è la prima domanda che devi porti e a cui rispondere sinceramente, ponderando bene ogni aspetto della vicenda.

Aprire una qualsiasi attività, dando per scontata la passione, richiede tenacia, voglia di fare, intraprendenza e capacità organizzative non comuni, ma questo vale forse ancora di più per quanto riguarda la moda.

Da sempre, e lo sai bene, essa è un'industria estremamente competitiva in cui gli addetti ai lavori che vogliono arrivare in alto sono numerosi ed agguerriti (il mondo è pieno di aspiranti stilisti!) e, inoltre, la gestione appare decisamente complicata.

Il proprietario di un'azienda di abbigliamento deve trattare quotidianamente con fornitori sparsi in ogni parte del pianeta, il che si traduce nel dover smistare ed inviare il prodotto ovunque esso sia richiesto, nell'assoluta osservanza delle regole che variano da un Paese all'altro.

Oltre a tutto ciò, non pensare di poter trascorrere chissà quanto tempo a disegnare abiti ed accessori, perché questa sarà solo una minima parte delle incombenze alle quali dovrai far fronte.

Vuoi sapere in cosa dovrai impegnare la maggior parte delle tue giornate?

A trattare con i fornitori (e con i relativi pagamenti!), a stirare i capi, magari alle 2 di notte, prima di confezionarli, ad inviare i modelli alle varie riviste specializzate, a gestire i dipendenti, a chiedere e a cercare di far rispettare gli appuntamenti.

In mezzo a tutta questa baraonda, ci si arriva in un attimo a capirlo, ritagliarsi qualche spazio da dedicare alla vita familiare e/o sociale diventa obiettivamente difficile e, in certi periodi, addirittura impossibile.

In conclusione, vivrai di lavoro, se non proprio 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 quasi, sperando di riuscire a mettere insieme un guadagno decente.

E sì perché le cifre stratosferiche degli stilisti di grido non le vedrai neppure da lontano!

Insomma, sarai un CEO prima di essere un designer (anche se la tua vera passione è quest'ultima).

Non sai cosa sia un CEO?

E' presto detto: si tratta di un manager con il compito (arduo!) di gestire persone, risorse e processi produttivi.

Abbandona fin da ora l'idea romantica dello stilista sempre chino sul foglio a disegnare schizzi e bozzetti ed entra da subito nei panni di un uomo (o donna) d'affari).

Tuttavia la buona notizia c'è: non si deve fare tutto da soli, anzi, l'idea migliore (se non obbligatoria nel caso in cui si voglia essere certi di fare le cose nella maniera più corretta) è quella di rivolgersi e farsi affiancare da consulenti esterni esperti e qualificati.

Il loro compito è quello di assistere il cliente in tutti gli step fondamentali che occorrono per aprire una start up, dai finaziamenti all'iter burocratico, dal business plan alla scelta del locale ecc.

Una scelta ed una spesa che, indubbiamente, rendono ottimi frutti.

 

 

Capacità, contatti e budget

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Hai frequentato con profitto la scuola e ti sei diplomato a pieni voti?

Ottima partenza, ma per aprire una start up non basta.

La preparazione che la scuola dà è fondamentale per intraprendere questa strada (e qualsiasi altra), ma finché si sta sopra i banchi non ci si deve preoccupare di altro se non della propria formazione.

Un'azienda è tutt'altra cosa, ancora di più nel campo dell'abbigliamento e della moda.

In tal caso la creatività non basta, poiché occorre necessariamente affiancarla alle capacità gestionali e produttive.

Su questo punto un fatto è certo: i designer che hanno avuto modo di lavorare come dipendenti in una casa di moda, sono avvantaggiati al momento di aprire un'attività in proprio, in quanto hanno avuto la possibilità, entrando in contatto con questo mondo, di apprendere molti segreti sulla parte organizzativa della professione.

E poi c'è un'altra questione: non si può fare tutto da soli.

Se sei veramente intenzionato ad aprire questa start up, devi trovare persone che credano in te e nelle tue capacità e, chiaramente, dar vita ad un team affiatato e armato di buona volontà pronto a "mettersi in moto" per arrivare a raggiungere i risultati migliori possibili.

 

Come aprire una start up di moda abbigliamento

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Sei convinto di avere le qualità per aprire una start up di abbigliamento?

Allora ecco in concreto cosa devi fare.

Dando per scontato che tu abbia acquisito tutte le nozioni indispensabili ad un bravo designer, innanzitutto devi trovare un socio in affari che sia fidatissimo.

L'ideale sarebbe un familiare, ma anche un amico caro e capace va benissimo.

 

In tal modo ti sarà possibile suddividere i ruoli (tu ti occuperai maggiormente dell'aspetto creativo) ed avrai sempre qualcuno al tuo fianco che ti supporti e al quale rivolgerti in caso di difficoltà.

In seconda istanza devi formare una squadra con altre persone che vogliano lavorare con te.

 

Principalmente, non puoi fare a mano di:

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- PR, ovvero un addetto alle pubbliche relazioni;

- una fabbrica che crei i capi per te in modica quantità;

- una società di consulenza che ti consigli sui vari step da intraprendere, che ti aiuti nel reperire fondi e finanziamenti, che si interfacci con la pubblica amministrazione e che rediga un business plan in grado di far partire l'azienda con il piede giusto. In tal senso potete dare un'occhiata al sito ufficiale di Diego Granese, www.granesediego.com, portale dove potrete ricavare utili informazioni;

- contabili, avvocati, stilisti, grafici, manager, fotografi e tirocinanti.

 

Possibilmente, all'inizio, fai in modo che essi siano disposti a lavorare in cambio di uno stipendio modico (che aumenterà per tutti con l'aumentare degli introiti).

Se disponi già di tali contatti tanto meglio, ma se così non è, saranno i consulenti esterni ad indirizzarti nel giusto modo.

E poi c'è il budget da stanziare: senza non si va lontano (anzi, neanche si comincia).

Se sei abbastanza ricco da riuscire a partire senza aiuti buon per te, ma se così non fosse hai di fronte diverse opportunità da vagliare.

Puoi chiedere un prestito ad amici e parenti ma devi anche cominciare a rivolgerti alle banche.

Valuta le agevolazioni offerte dallo Stato, borse di studio, sponsor ed organizzazioni che intendano investire sul tuo talento.

 

 

Concept aziendale

Realizza con molta cura il concept aziendale.

In pratica, devi fissare gli obiettivi del tuo lavoro?

A quale tipo di pubblico ti rivolgi?

Cosa distingue il tuo marchio dagli altri?

Perché dovrebbero comprare i tuoi capi?

Qual è il punto forte del tuo brand?

Il prezzo, lo stile, i materiali o cos'altro?

Mettiti nei panni dei tuoi potenziali clienti e cerca di capire cosa li attragga di più.

Come risparmiare fino al 90% sulle commissioni del bonifico estero

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