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Come compilare un assegno

 

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L’assegno bancario è uno degli strumenti di pagamento più comuni e più utilizzati, ma la sua compilazione anche se rimane facilmente intuitiva può portare a commettere degli errori. Ecco perché è sempre meglio prestare attenzione a tutti i passaggi che servono per compilare un assegno e  non renderlo così inutile. Tali passaggi sono validi per compilare assegni di varie banche italiane come Unicredit, BNL, MPS, Banca Intesa San Paolo o Banca Mediolanum. Ricordiamo che la banca fornisce il carnet con gli assegni. Quando apriamo il blocchetto troviamo gli assegni. Tutti gli assegni sono divisi in due parti, a sinistra abbiamo la matrice che è utilizzata come promemoria dei dati dell'assegno da parte dell'intestatario del carnet, e a destra la parte da compilare, staccare e consegnare al beneficiario. In basso la guida per compilare un assegno non trasferibile, ovvero può essere solo cambiato dal beneficiario.

 

 

Tutti i passaggi per compilare un assegno

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Quali sono quindi i passaggi obbligatori che servono per compilare un assegno bancario o postale in maniera corretta? Sei voci partendo dall’alto dell’assegno:

 

  1. Il luogo: quando si compila un assegno è obbligatorio indicare nella prima riga al fianco alla data la città nella quale il pagamento viene emesso. In particolare se coincidono il luogo nel quale vien compilato con quello della sede della filiale, si parla di assegno ‘su piazza’, mentre se non combaciano allora si parla di assegno ‘fuori piazza’;

  2. La data: accanto al luogo, sempre nella prima riga, si deve  indicare la data di emissione. Un particolare fondamentale perché l’assegno deve essere versato da chi lo deve incassare entro un determinato numero di giorni: sono otto se l’assegno è ‘su piazza’, quindici invece se di tratta di un assegno ‘fuori piazza’. Passato quel tempo, chi ha emesso l’assegno ha la facoltà di bloccare il pagamento. Non si possono invece per legge emettere assegni post-datati, ossia con data successiva a quella nella quale l’assegno viene emesso;

  3. L'importo in cifre: l’importo dell’assegno va indicato anzitutto in cifre sempre sulla prima riga. Anche se si tratta di una cifra tonda, va comunque messa una virgola in fondo infilando poi due zeri. In concreto se l’assegno è da ottocento euro, bisogna scrivere 800,00. Se l’assegno è da ottocentoquindici euro e venti centesimi si scriverà 815,20;

  4. L'importo in lettere: compare nella seconda riga dell’assegno e serve per ribadire l’esatta cifra che deve essere pagata con l’assegno. Semplice,mente, quello che è riportato in cifre nella riga superiore va riportato qui in lettere. Seguendo l’esempio di prima quindi si scriverà ottocento/00 oppure ottocentoquindici/20;

  5. Il beneficiario: è la persona fisica, o giuridica (ad esempio una società o un operatore commerciale) a favore della quale si emette l’assegno. Non bisogna sbagliare perché la cifra potrà essere incassata soltanto dal beneficiario e se sull’assegno compare la dicitura ‘non trasferibile’.  In caso contrario il beneficiario potrà girare l’assegno a terze persone, firmandolo nello spazio previsto sul retro dell’assegno. La frase ‘non trasferibile’ è sempre consigliata per evitare che l’assegno cada nelle mani di persone non corrette;

  6. La sottoscrizione di chi lo emette: è la firma autografa di chi emette l’assegno e deve necessariamente coincidere con quella depositata in banca. Va messa nello spazio apposito sull’ultima riga dell’assegno.

 

 

Ultimo passaggio fondamentale, anche se non c’entra direttamente con la compilazione dell’assegno, è quello di prestare attenzione a non emettere un assegno scoperto, cioè con un importo superiore alla somma che è in banca. Infatti rappresenta un illecito amministrativo e provoca sanzioni pecuniarie ma anche una segnalazione alla casella ‘protestati’.

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