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Come diventare traduttore

 

Tra i lavori di oggi, alternativi e molto redditizi se fatti con un certo criterio, c’è sicuramente quello di traduzione. Si tratta di un’attività che sta crescendo, si sta cioè trasformando in una professione sempre più richiesta e remunerata a causa della crescente globalizzazione. A molti piace anche perché è un professione flessibile, che non richiede necessariamente un posto di lavoro subordinato. C’è chi infatti preferisce optare per il lavoro autonomo, facendosi un giro di clienti come liberi professionisti.

 

Questa situazione di ampio margine di autonomia consente di scegliere come, dove e con chi lavorare. Tra le altre cose, le richieste nel mercato sono sempre più alte, grazie anche all'unificazione dei mercati a livello mondiale.

Per chi conosce le lingue, o ha seguito percorsi accademico scolastici in tal verso, il ruolo di traduttore dovrebbe dunque essere una preso in considerazione molto seriamente. Cerchiamo di capire insieme come lavora un traduttore e quali sono i requisiti da avere per sviluppare una simile affascinante carriera.

 

 

I requisiti per diventare traduttori

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Come per molte professioni, ed in particolare per quelle indirizzate al libero professionismo, anche quella del traduttore richiede requisiti ben precisi. La persona in questione deve avere ovviamente delle conoscenze approfondite con le lingue straniere. Non a caso, la maggior parte dei traduttori sono laureati in lingue straniere, e, come giusto che sia, devono essere al pari di madrelingua nella lingua nella quale traducono i testi.

Come abbiamo dunque appena anticipato, un requisito di base, se pur non obbligatorio, per intraprendere questa carriera è la laurea in lingue. Sicuramente rappresenta un valore aggiunto, in quanto fornisce al professionista un mix di aspetti  tecnici, linguistici e professionali che può essere sfruttato in tutte le sue sfaccettature.

Spesso comunque capita di incontrare traduttori che non siano laureati, ma che abbiano comunque delle competenze linguistiche avanzate (magari apprese per vie traverse). Tali abilità vengono impartite in alcuni corsi di formazione, che insegnano non solo l’aspetto grammaticale e sintattico della lingua, ma anche l’utilizzo avanzato di software di traduzione e tanto altro ancora. Anzi, il più delle volte, è proprio attraverso questi corsi che l’aspirante professionista entra in contatto con traduttori professionisti, in grado non solo di insegnare quanto sanno sulla lingua, ma anche di inserire il diretto interessato nella propria rete di contatti.

 

Esperienza all’estero

Indubbiamente avere un titolo di studio, che sia la laurea un corso di formazione, aiuta la persona a farsi una prima posizione conoscitiva nel settore delle lingue. Tuttavia questo non può che essere un punto di partenza.

Dov’è che si può imparare bene un qualunque mestiere? Sul campo. Per questo settore dunque, non può che essere d’aiuto la pratica della lingua sul posto. Una nuova lingua la si assimila solamente attraverso i viaggi all’estero. Meglio ancora se nel paese originario della lingua scelta.

Tastare con mano la cultura del posto, le abitudini, interfacciarsi con la lingua parlata, quella di tutti i giorni, aiuta a sviluppare una dimestichezza altrimenti assente. Si assume cioè una padronanza linguistica che farà la differenza per i potenziali clienti.

 

 

Quali autorizzazioni richiedere e tutto l’iter burocratico

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Contrariamente ad altri paesi, in Italia un traduttore per esercitare la propria professione non richiede alcuna autorizzazione. Ad oggi ancora non è stato istituito un albo professionale, nonostante la diffusione di questa figura, e al contempo non ci sono nemmeno esami abilitativo da superare.

Chi decide di lavorare in proprio deve provvedere all’apertura della Partita IVA presso l'Agenzia delle Entrate competente, così da sponsorizzare poi una vera e propria agenzia di traduzione. Viceversa, se qualcuno volesse lavorare alle dipendenze, non ha bisogno che di un CV aggiornato e di domande presso le aziende di riferimento.

Un consiglio oggettivo, per provare ad allargare le proprie conoscenze e la rete di contatti, è quello di effettuare un’iscrizione presso una qualunque associazione di traduttori nazionali o esteri.

 

Come cercare i primi lavori

Essendo la figura del traduttore ormai molto in voga, le modalità di ricerca di lavoro sono cambiate in meglio. Oggi infatti il mercato è cresciuto, e con esso anche le possibilità.

  • Piattaforme di traduzione

Le piattaforme di traduzione sono diventate una valida alternativa per i traduttori freelance. Non solo esistono quelle classiche con offerte di lavoro per professionisti, ma ce ne sono anche altre che consentono di stabilire le tariffe. In tal modo il professionista siaccorda direttamente con i clienti. Forse, con questa seconda alternativa, i traduttori hanno più possibilità di guadagno.

 

  • Agenzie di traduzione

Le agenzie sono quelle che raccolgono la mole di lavoro più corposa. Per questo motivo rappresentano spesso il punto di partenza per chi decide di seguire la carriera in esame. Tali agenzie sono alla ricerca continua di project manager, il cui compito è quello di interfacciarsi con i clienti. Solo in un secondo momento subentrano i traduttori a sviscerare le esigenze della clientela. Essendo molto alte le richieste lavorative, queste agenzie sono un ottimo trampolino di lancio.

 

  • Agenzie online

Quelle descritte poc’anzi sono le classiche agenzie fisiche. Negli ultimi anni però si è palesato un vero e proprio boom di agenzie online che offrono servizi di traduzioni comprese quelle più difficili, ovvero le traduzioni tecniche. Gli addetti dunque accettano il lavoro o la commissione del cliente solamente attraverso il loro sito. In seguito smistano il lavoro ad un pool di traduttori che hanno effettuato una registrazione come lavoratori freelance. Di solito si tratta di traduzioni voluminose e lowcost, tuttavia il guadagno per il professionista potrebbe essere davvero molto basso.

 

 

Il contatto diretto con i clienti

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Detto quanto, cerchiamo però di fissare bene una cosa alla mente: il guadagno sarà maggiore, insieme alla propria nomea nel settore, solo laddove la ricerca della clientela avviene in maniera diretta.

I clienti sono infatti il perno principale di una qualunque attività: sta a loro elogiare o criticare l’operato di un professionista in base al trattamento che ricevono. Per cui, è di fondamentale importanza imparare a stabilire un contatto con loro, una specie di feeling.

Partendo da ciò, è bene sottolineare l’importanza quindi di avere un proprio profilo personale e ben dettagliato, sia sui social che sulle piattaforme, attraverso cui i clienti possono prendere informazioni sul nostro conto e eventualmente decidere di contattarci.

Un’alternativa, che si dimostra anche una buona tecnica di farsi pubblicità, potrebbe essere quella di avere un proprio sito web, che si posizioni bene tra i risultati dei motori di ricerca e che sappia mettere in risalto la professionalità e la serietà nello svolgere il proprio lavoro.

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