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Chi è il Proctologo e di cosa si occupa? Come lo si diventa

 

La proctologia è quella branca della medicina che si occupa dei disturbi e delle patologie che interessano colon, retto, ano e organi annessi. A svolgere l’attività è quindi il proctologo, un medico specializzato del settore che ha un'approfondita preparazione e una sufficiente esperienza per intervenire anche chirurgicamente laddove necessario.

 

Vediamo più nello specifico chi è il proctologo e di cosa si occupa.

 

 

Il proctologo: chi è

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Il proctologo è un medico specialista che studia e si occupa di malattie del colon, del retto, dell’ano. Ha delle competenze specifiche su tutti gli organi collegati all’apparato anale e rettale.

Nel corso degli anni la figura del proctologo (ad esempio proctologomilano.com) si è  evoluta, le tecniche chirurgiche e scientifiche sono migliorate, hanno subito un progressivo sviluppo, che ha portato al perfezionamento a 360 gradi di questo specialista.

Il proctologo possiede tutte le competenze e la preparazione sufficienti a svolgere una visita proctologica. Durante la visita, il proctologo esplora fisicamente e direttamente, magari anche attraverso esami di endoscopia, i punti precisi del corpo in cui il paziente avverte dolore.

 

Proctologo: Formazione e professione

Il proctologo è un medico, ovvero un laureato in Medicina e Chirurgia. Tuttavia contrariamente ad altre branche del campo scientifico, quella della proctologia non è una disciplina che prevede una specializzazione. Per cui un medico che ha maturato interesse a diventare proctologo può specializzarsi frequentando master e corsi di perfezionamento per approfondire le conoscenze sulla disciplina e acquisire le giuste competenze.

 

 

La visita dal proctologo

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La visita dal proctologo non richiede alcun tipo di preparazione da parte del paziente. Non è una visita che procura dolore, ma si svolge senza particolari problemi di sorta. Forse potrebbe essere un pò invasiva in quanto può provocare imbarazzo per la metodologia con cui viene effettuata la visita.

In prima battuta il medico colloquia con il paziente per capire più nel dettaglio la natura dei sintomi avvertiti. In un secondo momento, passa ad una esplorazione rettale. In pratica il paziente si sdraia sul fianco sinistro in posizione fetale, e il medico effettua la visita passando per l’ano, usando o un guanto lubrificato (al fine di evitare qualsiasi dolore al paziente) o una strumentazione endoscopica, (anoscopia o rettoscopia)

Con una visita proctologica, il paziente avrà la possibilità di conoscere con accuratezza il suo stato clinico e non richiede dunque l’esecuzione di particolari esami.

Può solo accadere, in alcuni casi, che il proctologo richieda un clistere al paziente prima di effettuare la visita. Se così dovesse essere, e qualora il paziente dovesse effettuare il clistere a casa, si consiglia di farlo in un luogo ben igienizzato, di usare i guanti e di farsi aiutare da una persona fidata in caso di necessità.

Il clistere si fa a vescica vuota, affinché tutto il liquido venga poi trattenuto per il tempo necessario e il paziente non senta più l’esigenza di andare in bagno. Il liquido del clistere deve avere una temperatura ideale, magari simile a quella del proprio corpo in quel dato momento, deve quindi oscillare tra i 25 e i 37 gradi massimo. Non sempre comunque si presenta questa necessità, è a discrezione del proctologo, e sulla base del tipo di visita e di disturbo che interessa il paziente.

 

 

Di cosa si occupa il proctologo

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Le principali patologie di cui si occupa il proctologo possono essere:

  • Emorroidi

Le emorroidi sono cuscinetti di tessuto riccamente vascolarizzato che si trovano nel retto e che si possono ingrandire a tal punto da fuoriuscire in caso di stipsi, diarrea, ed infiammazioni. I disturbi alle emorroidi provocano dei sintomi molto chiari e identificabili come perdita di sangue, prurito ed ovviamente dolore anche di forte intensità;

 

  • Morbo di Crohn

Il morbo di Crohn è un'infiammazione che coinvolge tutto l’apparato digerente e arriva ad interessare anche l’ano. Provoca ulcere e disturbi vari, che di solito si concentrano sull'ileo e sul colon, ripercuotendosi anche a livello anale;

 

  • Colite

Anche la colite (sindrome da colon irritabile) può essere tra i disturbi di materia del proctologo. Si tratta di un disturbo che provoca dolori, spasmi, crampi, ma anche diarrea o stipsi. A causa di questi ultimi due sintomi può facilmente emergere un'infiammazione del retto e dell'ano.

Per la terapia per il Colon Irritabile, il proctologo può proporre sia una cura a base di farmaci o integratori appositamente studiati, sia semplicemente un’assunzione da parte del paziente di uno stile di vita più sano e possibilmente meno stressante;

 

  • Diverticolite

Diverticolite e diverticolosi sono patologie molto fastidiose che provocano la formazione nell’intestino delle piccole sacche indicate con il nome di diverticoli. La causa dell’origine dei diverticoli può essere di varia natura, sia congenita sia provocata da abitudini alimentari non idonee a tenere in salute l'apparato digerente.

Nel caso in cui tali diverticoli non sono infiammati, si parla di diverticolosi. Diversamente, qualora i diverticoli fossero infiammati e dunque con la presenza di precise sintomatologie collegate, si parla di Diverticolite. La diverticolite può arrivare ad interessare anche gli organi su cui è specializzato un proctologo, per questo motivo un consulto presso questo specialista può essere determinante per la risoluzione del problema;

 

  • Le ragadi

Le ragadi anali sono delle ulcere che si formano nell’ano, precisamente in prossimità della linea mediana posteriore. La ragade può avere diverse conformazioni e lunghezze, ma di solito si sviluppa nei pressi della pelle dell'anoderma.

Per quanto non grave, si tratta comunque di un disturbo molto fastidioso, perché revoca dolori crampi e spasmi nello sfintere anale. Tale problematica viene generata da un prolungato periodo di stitichezza o diarrea;

 

  • Fistole

Per fistole anali si intende dei piccoli canali che vanno a formare una comunicazione altrimenti inesistente tra l’ano e la cute circostante. Sono dei tunnel patologici, che si creano a seguito di forti infiammazioni o dopo aver avuto un’infezione forte complicata e ricca di materia o pus che, scoppiando, origina un canale di collegamento;

 

  • Stitichezza

La stitichezza non è una patologia, piuttosto un disturbo che può manifestarsi in conseguenza di altri problemi del colon e del retto. A provocare la stitichezza può essere uno stile di vita malsano, fatto di ritmi frenetici e di una dieta povera di scorie. Ma può essere anche un campanello d’allarme per patologie più gravi, come ad esempio il prolasso della parte terminale dell’intestino.

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